LECTIO MAGISTRALIS DEL PROF. FRANCESCO SCHITTULLI, PRESIDENTE DELLA LILT NAZIONALE AL CONVEGNO DEL RESPONSIBLE RESEARCH HOSPITAL SU L’ONCOLOGIA MEDICA DI PRECISIONE NEL TRATTAMENTO DEL TUMORE MAMMARIO
Il corso, diretto dal Dott. Mancuso Andrea in collaborazione con il comitato scientifico composto da Dott.ssa Di Stefano Aida, Dott.ssa Mignogna Samantha, Dott.ssa Rauso Martina, Dott. Palumbo Francesco, Dott.ssa D’Aveta Antonietta, Dott.ssa Vaccarella Maria Pia, ha interessato una vasta platea di esperti e oncologi provenienti da fuori Regione.
La LILT Campobasso, presente al convegno con la presidente dott.ssa Carmela Franchella, ha accolto il presidente nazionale prof. Francesco Schittulli ed ha preso parte ai lavori per rimanere sempre aggiornata ed informata sui nuovi approcci di cura per il tumore della mammella che rimane il “big killer” numero uno per le donne.
L’oncologia medica di precisione rappresenta una solida base scientifica sulla quale costruire nuovi percorsi terapeutici in oncologia sempre piĂą personalizzati. In quest’ottica il prof. Francesco Schittulli ha tenuto una lettura magistrale su futuro della senologia.
Durante la relazione numerosi aspetti sono stati trattati a partire dall’approccio diagnostico-terapeutico sempre piĂą multidisciplinare ed integrato, rivolto e mirato alle esigenze del paziente oncologico al superamento del divario tra nord e sud per l’accesso alle prestazioni sanitarie, dagli investimenti in sanitĂ pubblica nella prevenzione e nella promozione della salute alla sensibilizzazione sul grande pubblico
“Il nostro obiettivo dovrebbe essere distinguere la medicina diagnostica dalla medicina terapeutica. La medicina diagnostica dovrebbe essere prevalentemente a carico della medicina territoriale rispetto a quella terapeutica, che è dedicata all’ospedalizzazione.
Se è vero che l’aspettativa di vita tende ad aumentare, abbiamo però maggiori possibilità più che di curare, di prevenire e guarire da questa malattia. Se oggi vi è la possibilità di non ammalarsi, è importante implementare tutto ciò che riguarda la rete territoriale da un punto di vista diagnostico e non investire in ulteriori ospedali. Anzi, alcuni ospedali potrebbero essere riconvertiti e diventare così dei presidi poliambulatoriali di diagnosi precoci, e non soltanto a livello oncologico, ma anche per altre patologie, quali le cardiorespiratorie, metaboliche e neurodegenerative.”